Apollonio di Tiana by George Robert Mead

Apollonio di Tiana by George Robert Mead

autore:George Robert Mead [Mead, George Robert]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Nonfiction, Religion & Spirituality, New Age, Scribd
ISBN: 9788869374685
editore: Edizioni Cerchio della Luna
pubblicato: 2019-08-26T22:00:00+00:00


​I Gimnosofisti dell’Alto Egitto

Noi verremo adesso a trattare del soggiorno di Apollonio presso i gimnosofisti d’Etiopia.

Malgrado ciò che Filostrato cerca di far cre­dere, essa è cosa certa che questo viaggio non ebbe alcuna speciale importanza per la mis­sione secreta del nostro misterioso filosofo.

Se Filostrato avesse impiegato uno oppure due capitoli per descrivere la natura dei precetti, delle dottrine, della disciplina di queste diverse comunità mistiche ovvero ascetiche che popola­vano in allora l’Egitto e suoi dintorni, esso si avrebbe acquistata la riconoscenza senza limiti degli archeologi. Ma egli non ce ne fa parola, e cerca soltanto di farci ritenere le memorie di Damis come una continuazione assai bene coordinata concernente dei fatti che ebbero luogo in quell’epoca.

Da tutte queste circostanze, sempre più chia­ramente ne emerge che Damis fu piuttosto un compagno di viaggio, anziché un discepolo ini­ziato.

Chi erano dunque questi misteriosi Gimnosofisti?

Donde proveniva il loro nome? Damis li chiama solamente “i Nudi”. Egli è certo che questa parola non vuol significare la mancanza di vestimenta, imperciocché risulta da tutte le descrizioni di Damis e di Filostrato che gli asceti dell’Alto Egitto come pure quelli dell’India portavano vestiti. Si è da ima frase sfuggita ad uno dei Gimnosofisti che noi po­tremo conoscere il reale significato di questo nome, “All’età di 14 anni, io abbandonai il mio patrimonio a coloro che desideravano la ricchezza, e, nudo, io ho cercato quelli che erano nudi”.

Parlando delle comunità dei Terapeuti, che egli assicura che erano numerosissime in tutto il territorio d’Egitto e disseminate in tutti i luoghi, Filone adopera questo stesso vocabolo di nudi. E pertanto egli è poco probabile che tutte queste comunità appartenessero tutte ad un solo ed identico ordine. È vero che Filone si sforza di dimostrare che la principale e la più santa fra tutte queste comunità era la sua comunità particolare (posta sulla riva sud del lago Meris) che se non era ebraica era per lo meno fortemente improntata di semitismo; e per Filone, qualunque comunità con tendenze giudaiche doveva senza fallo essere superiore a tutte le altre.

L’interesse principale che ci offre questa comunità dei Gimnosofisti, situata all’estremità dell’Egitto, al di là delle Cataratte, si è che la medesima aveva dei legami antichi coll’India. La comunità era chiamata un «pQovxtcxfieiov cioè « luogo di meditazione ». Quest’espressione è frequentemente impiegata dagli scrivani eccle­siastici allorché parlano di monasteri; ma sopratutto la medesima ci è stata resa famigliare con la versione umoristica datale da Aristofane, che ne Le nubi battezza la scuola di Socrate un Frontisterìo o « bottega del pensare ».

Questa riunione di monasteria, caverne, santuari o cellule, era collocata sopra una collina o sopra un’amba (« tumulo ») non lontana dal Nilo.

Questi monasteria erano separati gli uni dagli altri, disseminati sopra la collina ed ingegno­samente assettati. All’infuori d’un gruppo di palme, in questi ritrovi appena si trovavano degli alberi. Ed è sotto queste palme che si tenevano le assemblee generali dei Gimnosofisti. Egli è difficile formarsi un concetto esatto del genere di vita che conducevano questi asceti, se consideriamo solamente le banali for­mule poste in bocca ad Apollonio ed in quella del Capo della Comunità .



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